logo
Dogliani, Cuneo

Nessun articolo nel carrello

Quando Detu compì otto anni la sua mamma pensò che fosse abbastanza grande per incominciare a prendersi qualche responsabilità.
Lo accompagnò all’ ovile ,scelse un bell’ agnellino maschio e gli disse: “Ora questo agnello è affidato a te, dovrai occuparti di lui, farlo pascolare, tenerlo pulito e stare attento che non si smarrisca e alla fine dell’ estate lo porterai al mercato dei “beru”(montoni).”Detu era orgogliosissimo di questo incarico,voleva dire che  la Mamma lo considerava già un uomo in confronto ai suoi fratelli e sorelle che erano più piccoli.

Da quel giorno il pensiero più importante per lui  fu la cura del suo agnello.

Al mattino prima di andare a scuola gli portava da bere e gli dava una manciatina di crusca e al pomeriggio,quando ritornava,verso le cinque,se lo prendeva e lo portava al pascolo.

Poi venne l’ estate e cominciarono le vacanze ed allora il bambino e l’ agnello diventarono inseparabili compagni di giochi. Al mattino si andava al pascolo e durante il giorno l’ agnello seguiva il bambino dovunque andasse. Ogni tanto brucava qualcosa nell’ orto e allora la Mamma  lo chiudeva nel recinto insieme al resto del gregge,ma verso sera si ritornava al pascolo e bambino e agnello ritornavano sempre che era quasi buio.
L’ estate passava e l’ agnello cresceva e verso la fine di agosto era uno splendido esemplare della sua razza.

Poi venne l’ ora di portarlo alla “Fiera deiBeru” e Detu partì in compagnia della Mamma e con l’ agnellone legato con una cordicella.

Quando arrivarono sulla piazza videro che il loro agnello era uno dei più belli e capirono che avrebbe fruttato una bella somma.
Gepin  del Brich stava cercando un bel montone per le sue pecore,ma doveva essere mansueto perché aveva dei bambini piccoli e sovente i montoni li prendono a cornate senza pietà.
Quando vide quel bell’ esemplare condotto da un bambino non ebbe esitazioni. Quel montone era quello che gli serviva. Se si fidavano a farlo condurre da un bambino,doveva essere per forza mansueto.
Non fece una lunga contrattazione perché  anche altri allevatori gli avevano messo gli occhi addosso e in pochi minuti si aggiudicò l’ animale.
Detu accompagnò il montone fino al carro di “Gepin del Brich”,lo legò al tornio mentre la Mamma contava il denaro ricavato.

Quando si allontanarono Detu era un po’ triste per aver lasciato il suo compagno di giochi,ma la Mamma lo consolò ricordandogli che l’ agnello sarebbe stato bene e lui avrebbe potuto comprarsi un portapenne nuovo e quel libro di avventure che desiderava tanto, e poi…ci sarebbero stati tanti agnelli nella sua vita… Dalla prossima primavera avrebbe potuto scegliere un altro agnellino.
Gepin slegò il bue e si avviò verso casa con il carro e il giovane montone legato dietro. Per tutto il tragitto il montone puntò i piedi e se non fosse per il bue che lo trascinava non sarebbe mai riuscito ad arrivare a casa.

Quando lo mise fra le sue pecore un po’ si calmò ma ogni volta che qualcuno entrava nel recinto o faceva uscire il gregge al pascolo il montone caricava senza pietà. Gepin non riusciva a spiegarsi la cosa. Eppure aveva visto con i suoi occhi quel montone accompagnato da un bambino…!! E un giorno che  il montone caricò uno dei suoi bambini e rischiò di ucciderlo  si rassegnò ad abbatterlo..….